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Champagne per Rayja, la Cagnetta di Annette
di Rayja
15.09.2024 |
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"Mi toglie con delicatezza la cappuccio di pelle ed il tappo bagnato dalla bocca..."
"La vedi questa bottiglia di champagne amore? Stasera vedremo cosa il tuo culetto è veramente capaci di sopportare".
Non riesco a crederci e cerco di rassicurarmi dicendomi che la mia Divina Padrona non farebbe mai veramente una cosa così terribile.
"Anche se non sei più vergine da tanto tempo, ora stappiamo questa bottiglia e festeggiamo la tua seconda perdita della verginità.
Eh si, perché ora allargherò il buco del tuo ano-figa a tal punto che sarà come sverginarti di nuovo per la prima volta".
Non fa in tempo a dire queste parole che sento il botto di un tappo che salta.
E' questione di pochi attimi e lei mi sta già alle spalle, non riesco a vederla ma percepisco ciò che non vedo: il suo sorriso furbetto.
Conosco quel sorriso, che porto impresso nella mente. E' di chi pregusta il piacere che le deriverà da quanto sta per fare e ne gode già in anticipo.
Senza tanti complimenti e nemmeno un preavviso, sento il collo della bottiglia che bussa tra la mie natiche.
Mi sarei aspettata di sentirne il freddo, mentre invece il vetro è caldo, come se la bottiglia fosse stata scaldata.
Pochi secondi dopo mi rendo conto che il calore lo crea l’ondata di lubrificante che a cascata scivola tra le mie natiche.
"Ora rilassati e non porre resistenza. Più ti agiti e più stringi e più mi costringerai a farti del male,
Sarò gentile e delicata con la mia Rayja, inizierò infilandoti dentro, uno alla volta, le mie dita, spingendoti così dentro abbondante lubrificante.
Poi, dopo che ti sarai allargata a dovere, ti aspetta quel dildo gigante nero che ti fa impazzire di goloso piacere e di cui non ne hai mai abbastanza.
Tu adori quel dildo. E’ quello che abbiamo usato nel Video “Rayja’s Black Giant” che abbiamo postato su A69.
Le dita della mia Mistress, nonché moglie, svolgono agevolmente il loro compito e, a sua volta, il mostro nero trova subito la propria strada.
Un tratto che conosce fin troppo bene e sa percorrere rapidamente.
“Dio quanto sei troia! Sei talmente sfondata che i muscoli della tua fighetta non oppongono più alcuna resistenza a quel gigante e, mentre entra sempre più in profondità all’interno del tuo corpo,
tu ti dimeni e miagoli per dirmi che ne desideri ancora di più e poi ancora di più.
Tra pochi attimi sarai costretta con la forza a contenere ben di più di quanto immagini e forse di quanto tu sia in rado di ricevere.
Per iniziare, solo il collo e ti verserò dentro anche una parte del contenuto. Brinderai insieme a noi con lo champagne mia ubbidiente schiava!
Vedrai che ti piacerà, sarà divertente!
Poi, dopo che ti sarai abituata, un pò alla volta, faremo entrare il resto della bottiglia e ti riempiremo tutta di champagne, fino al punto che ti ubriacherai.
Si, certamente ti piacerà".
A quel punto non ho dubbi riguardo quanto Annette stia facendo sul serio ...e mi chiedo perché mai parla al plurale!
Sento che il mio corpo è in bilico tra il terrore ed l'eccitazione, ed è proprio l'eccitazione a prendere il sopravvento, almeno per il momento.
Mi rilasso ed allento i muscoli dell'ano. Così facendo, lentamente, come mi aveva promesso, la bottiglia inizia ad entrarmi dentro e con essa il suo contenuto.
Lo champagne entra dentro di me e, favorito dalla posizione a culo in su in cui sono stata legata, si fa strada nel mio corpo.
"Non ci crederesti quanta di questa bottiglia è già scomparsa dentro di te.
Man mano che il collo si allarga, pure il tuo culo si va arrendendo ed allargando. Sei proprio sfonda mia cara puttanella"!
Non riesco a vedere, ma dal dolore che provo, sempre e comunque ancora motivo di eccitazione, mi rendo conto che questa volta la mia Divina Padrona si è spinta ben oltre i limiti raggiunti in passato.
"Manca poco sai! Tra poco la bottiglia sarà entrata fino al punto in cui tutto il collo sarà scomparso dentro di te e la bottiglia si va allargando per poi raggiungere il massimo diametro.
Non riesco a crederci che tu possa essere così troia e sfondata da riuscire ad allargarti così tanto e continuare a godere senza mostrare segni di cedimento.
Ero convinta che superato una certa larghezza, non potendo tu parlare, avresti iniziato ad agitarti tutta, muovendo il tuo corpo e gli occhi e facendo versi di dolore e sofferenza, in maniera da implorarmi di smettere,
Invece no ...che troiona che sei!
Io stessa sono stupita del fatto che il mio ano riesca ad allargarsi al punto da inghiottire persino una grossa bottiglia di champagne.
Nei video porno che ho visto, ho sempre desiderato essere io la schiava che veniva sottoposta a questa tortura, ma non credevo che avrei mai potuto vivere la gioia di essere la fortunata vittima.
Pensavo che il dolore sarebbe stato insopportabile e che disperata avrei implorato la mia Dominatrice di smettere.
E' forte, ma a prevalere è sempre il piacere.
E' allora che mi rendo conto che sono effettivamente ubriaca e forse è per tale motivo che reggo il dolore.
Mentre faccio questi pensieri, arrivano le sue parole.
"Ecco amore, ora la bottiglia è entrata! E' incredibile! Ora te la spingo dentro ancora un pochino”
Nel sentire quelle parole rimango di stucco e sono terribilmente confusa.
Mi chiedo se sto sognando nel sentire quella voce, che non è quella che mi aspettavo
...forse è lo champagne ad aver preso il completamente il sopravvento sulla mia mente.
A parlare non è Annette, ma è la mia amica del cuore, la mia Lucia, la dolce e bellissima Lulù, puttanella travestita come me per la quale, come mia moglie sa bene, ho un vero debole.
Vorrei chiederle cosa ci fa insieme a noi, ma ho la bocca tappata dalla pallina di gomma che completa il cappuccio di pelle nera che stretto stretto mi copre tutta la testa, occhi compresi, e che non mi permette di parlare.
Mi gira la testa e mi rendo conto che ciò che provo va oltre l'eccitazione sessuale ...con la poca lucidità che mi è rimasta comprendo che cosa mi sta effettivamente succedendo: ho la conferma che l'alcool dentro il mio corpo sta avendo il suo effetto e sono davvero ubriaca.
E Lulù?
Certamente, a mia insaputa, è stata invitata a partecipare dalla mia Mistress, molto gelosa di lei. Annette ama i colpi di scena.
Mi chiedo se sia pure Lucia schiavizzata in quel momento e se toccherà pure a lei subire delle degradanti umiliazioni, oppure se invece non mi stia tradendo diventando complice della mia carnefice.
"Ora ti tiro su le mutande elastiche strettissime, così blocco la bottiglia in posizione. Dopo tutta la fatica fatta per infilartela dentro e la tanta buona volontà che tu hai dimostrato nel risucchiarla nel tuo ano-figa, non vogliamo mica che esca all'improvviso!
Vero Annette?
Dunque Lulù è complice!
Dato che l mia bocca è prigioniera non posso rispondere, ma se potessi parlare saprei bene cosa dire:
"Si mie Padrone, è vero. Voglio che rimanga tutta dentro, voglio sentirla che mi riempie e voglio godere del dolore e del piacere che mi regala.
Vi prego mie dolci Dominatrici, bloccatela dentro di me, fate si che non possa uscire e che mi tenga il buco del culo allargato quanto più possibile
...sfondatemi più che potete!”
Sono tutta sudata, tutto il mio corpo è bagnato ed alle grosse gocce di sudore che sotto la maschera mi calano dalla fronte,
si mischiano le lacrime di sconforto per il tradimento di Lucia.
Nel contempo sono felice che pure lei abbia contribuito alla mia dolorosa umiliazione.
Adoro Lucia e non è un segreto per nessuna di noi due quanto lei sia importante per me.
Mentre loro bloccano la bottiglia dentro di me, sono felice nel pensare al modo stupendo in cui,
dopo avermi costretta ad indossare l’adorabile completino da Sissy Maid regolatomi proprio da Lulù,
mia moglie mi aveva truccato il viso, gli occhi, le labbra e le unghia di uno sgargiante rosso troia,
Ora invece ero diventata una maschera ridicola, aggiungendo umiliazione all'umiliazione.
La mia Divina Padrona non mi aveva mai costretta a scendere così in basso.
Questa volta mi aveva trasformata nella più infima ed insignificante delle sgualdrine.
Un rifiuto in ogni senso della parola che solo gli sporcaccioni più depravati avrebbero voluto nel loro letto per scoparla senza freni.
Eppure godo. Tanto più lei, questa volta insieme a Lucia, mi conduce a sprofondare nell'oscurità della vergogna e più io scopro nuove sensazioni di piacere.
Emozioni erotiche che non conoscevo ma che ovviamente vivevano giù nel più profondo del mio animo,
dove attendevano soltanto che una donna infinitamente sadica e, nel contempo infinitamente innamorata di me, li facesse emergere in superficie.
Annette si avvicina e sottovoce mi sussurra:
"Dato che sei stata brava a sopportare queste tremende sevizie voglio premiarti. Ho deciso di concederti un breve attimo di tregua".
La dolcezza con cui mi parla, quasi come se si trattasse di un "fuori onda", un momento intimo tra noi due, mi emoziona e mi accarezza il cuore.
Quanto adoro, quanto venero questa donna.
Mi costringe a queste umilianti esperienze poiché mi ama al punto da non stabilirsi limiti nel sottopormi agli imbarazzanti giochi che mi procurano piacere ed è stupendo per me sapere che lei gode moltissimo nel farlo.
Mi toglie con delicatezza la cappuccio di pelle ed il tappo bagnato dalla bocca.
Si è inserito talmente bene tra le guance e la gola, riempiendomi tutta la bocca, che la mia Padrona ha quasi difficoltà a farlo uscire.
Quando ha completamente rimosso la pallina, attacco a tossire.
Nella posizione in cui sono legata, praticamente immobile e dolente, stesa lunga sul letto con caviglie e polsi legati fermamente ed il culo pieno e dolorante, non è facile smettere.
Sono bloccata praticamente alla pecorina, ma col culo sporgente, sollevato in su.
Cerco di immaginarmi come mi vedono loro dall'esterno, con questa immensa bottiglia che fuoriesce in parte dal mio culo, mentre tutto il resto della bottiglia è bloccato dentro.
Per molti giorni in seguito non fui più capace di trattenere la popò. Il mio sfintere era stato a tal punto slabbrato che fui costretta a rimanere in casa.
Ad ogni passo che compivo sentivo dolore dentro e non riuscii per molti giorni a trattenermi, come se fosse stato lasciato aperto un rubinetto.
Durante quei giorni fui molto coccolata sia dalla mia Padrona che da Lulù, che veniva spesso a trovarmi.
Mi rivolgevano ogni attenzione e non subii alcuna altra tortura.
Rimasi in casa per diversi giorni di fila, spesso a letto, indossando soltanto una camicia da notte bordata di pizzo e, strano capriccio di mia moglie, il mio collare da cane preferito, regalatomi da lei, che mi serrava stretto il collo.
Ogni tanto, quando doveva uscire e mi lasciava sola in casa, Annette attaccava al collare una catena e mi legava allo schienale del letto. Inoltre, sempre allo schienale, con le manette mi legava i polsi.
Fu in quel periodo che intensifico le dosi degli ormoni femminili che già da tempo mi costringeva a prendere regolarmente, allo scopo soprattutto di farmi crescere un bel seno.
Possedere un bel seno da vera donna era un desidero che da tanti anni custodivo e che più volte le avevo espresso.
Ero stata però sempre indecisa se iniziare o meno e capii allora che avevo soltanto bisogno di essere costretta a farlo. Le costrizioni del resto erano la specialità della mia Divina Padrona!
Iniziai pure a lasciarmi crescere più lunghi i capelli, al fine di potere usare i bigodini e poterli pettinare in maniera veramente femminile, andando pure dalla stessa parrucchiera di Annette, dove una volta condusse sia me che Lulù.
Spalancando la porta del salone di bellezza ci battezzo subito entrambe:
“Queste due puttanelle sono mio marito e la sua amichetta del cuore Lucia.
Sono due culattoni nonché le mie schiave.
Mi raccomando, servizio completo, compresa la depilazione totale.
Voglio che quando escono da qui siano due magnifiche mignotte, eleganti ma pure un pò troie.
Ho delle belle sorprese pronte per loro due stanotte!”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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